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Dipendenti in Italia di azienda estera

Dipendenti in Italia di azienda estera

Sempre più spesso le imprese multinazionali che non hanno sede in Italia si trovano nella situazione in cui i lavoratori richiedano la possibilità di operare in smart working in Paesi diversi rispetto a quelli dove sono stati assunti.

Casi comuni sono per esempio quello di un lavoratore italiano, che dopo anni all’estero decide di sfruttare l’opportunità di proseguire l’attività lavorativa in Italia oppure quello di un lavoratore che viene assunto dalla sede estera dell’azienda ma ottiene la possibilità di operare prevalentemente dall’Italia in smart working.

In entrambi i casi la fattispecie è quella di un’azienda estera che non dispone di unità locale in Italia (che può assumere direttamente il lavoratore).

Ma a livello fiscale cosa occorre valutare?

I dipendenti devono valutare attentamente:

  1. le modalità di trasferimento della residenza fiscale in Italia
  2. la tipologia di contratto di lavoro

Le aziende non residenti in Italia invece hanno più strade percorribili, ovvero:

  1. La costituzione di un ufficio di rappresentanza in Italia
  2. L’istituzione di una “EWE” employee wiyhout entity in Italia
  3. L’istituzione di una sede secondaria (branch) in Italia
  4. La costituzione di una NewCo in Italia.